lunedì 25 aprile 2011

La forma del tempo

"...il flusso delle cose non conobbe mai un arresto totale : tutto ciò che esiste oggi è o una replica o una variante di qualcosa che esisteva qualche tempo fa e così via senza interruzione, sino ai primi albori della vita umana. "

[George Kubler "La forma del tempo"]

sabato 16 aprile 2011

La mia scacchiera

     
        

"Da un’attenzione centripeta verso la sintesi, si passa ad un’esplosione centrifuga che frammenta il corpus unitario in una miriade di eterogenei punti frammentari. E’ il Big Bang dell’Architettura."

Extempore 13-04-2011

Processi di progettazione in Peter Eisenman - "Architettura e modernità"

BLURRING
Verso la fine degli anni ‘80 i due grandi architetti che sembrano rivoluzionare il concetto e le forme architettoniche, attraverso continue sperimentazioni di ricerca concettuale, linguistica ed espressiva, catalizzando l’attenzione del dibattito moderno sono: EISENMAN e GEHRY.
Eisenman, dopo un primo periodo di studio influenzato dall’esperienza della psicoanalisi, dalla conoscenza della geometria booleana e dei frattali, tenta di dare una risposta concreta in termini architettonici ad un problema abbastanza complesso come quello del movimento. Questa tematica, affrontata nel corso dei secoli in maniera differente, strettamente connessa con la scoperta più rivoluzionaria di tutto il Novecento proposta da Einstein secondo cui lo spazio è tempo e l’energia è massa, è associata a quella della velocità intesa come elemento fondante della città industriale.
Quali possono essere considerate le prime architetture “in movimento”?
Molte variazioni e repliche sono state fatte su questo tema a partire dall’architetto futurista Sant’Elia i suoi ascensori panoramici sfreccianti, strade che si raccordano a centrali elettriche o fabbriche, per proseguire poi durante il periodo del costruttivismo russo con Tatlin che dà forma ad una struttura che gira a spirale su se stessa,o Mendelsohn che costruisce una torre in cui sembra prendere consistenza plastica il tema dei campi gravitazionali di Einstein, e Gropius che nella progettazione dell’edificio del Bauhaus organizza spazialmente le masse in modo centripeto.
Dopo il 1925, nonostante alcune esperienze di fluidità spaziale da parte di Wright e Morandi, il problema dell’espressione formale del concetto di movimento subisce una fase di arresto, per essere ripresa solamente con l’idea di Eisenman del Blurring, “sfocamento”, inteso sia come ispirazione concettuale sia come tecnica progettuale.
Esso fa riferimento alle opere pittoriche del futurista Balla (Dinamismo di un cane al guinzaglio) e a Duchamp (Nudo che scende dalle scale) in cui la ripetizione e sovrapposizione della stessa immagine permettono di esprimere, anche in modo sfocato, la successione dei movimenti dell’oggetto rappresentato.
Il primo esempio di analogia con il futurismo italiano e di apparizione del Blurring è rappresentato dal progetto di Eisenman di una casa familiare sulla costa spagnola a Cadice, Casa Guardiola a Santa Maria del Mar, nel 1988. Eisenman, non più architetto tradizionale, ma “artista concettuale” effettua una sorta di operazione “sintattica” dei volumi a ricordare il tema del movimento delle onde del mare sulla spiaggia.
Il duplicarsi delle cose in movimento, tecnica dell’oscillazione, in cui le immagini sfumano e si sovrappongono, seguendo una legge ondulatoria, determinano, attraverso incastri e sottrazioni di corpi ad L, un campo d’azione dinamico con alternanza di vuoti e pieni.
L’aspetto concettuale e formale di questa architettura, che diventa ella stessa una forma di paesaggio, è rappresentata dall’espressione geometrica che le tracce delle onde del mare lasciano impresse sulla sabbia, sempre diverse, cancellate dalle successive e nuovamente riscritte. 



CAVI AUDACI PER INSEGNARE


A partire da Jefferson, negli Stati Uniti, gli architetti di varie epoche si sono trovati ad affrontare, in condizioni contestuali e funzionali differenti, un tema ricorrente: la progettazione di spazi in grado di ospitare la facoltà di Architettura.
A metà degli anni ’80, Eisenman, incaricato dall’Università di Cincinnati, progetta l’ampliamento del College of Design Architecture and Planning proponendo una soluzione compositiva del tutto plastica come risultato della perfetta padronanza di alcune idee già affrontate: l’incunearsi tra strutture esistenti (lo spazio “tra” le cose) e il tema del Blurring. Per rispondere contemporaneamente a due esigenze differenti - il rapporto con l’esistente e l’ampliamento degli spazi della facoltà - Eisenman propone una struttura ad andamento ondulatorio contenente le nuove funzioni, che si aggiunga alla preesistente a zig zag. L’idea distintiva del progetto è rappresentata da una doppia applicazione di Blurring: la ripetizione delle geometrie di base della struttura preesistente e di quella moderna ottenendo perciò, attraverso la duplicazione e la rotazione, un duplice moto ondulatorio espresso dal connubio fra forme razionali e fluenti. Le operazioni di intersezione, incastro, sottrazione, traslazione delle due matrici geometriche non solo vanno a conformare lo spazio interno, ma si ripercuotono all’esterno proiettandosi nella conformazione del sito.

Analisi ambientale Urban voids 4+14